anno a gonfie vele le esportazioni industriali che superano i livelli pre-pandemia. Nei primi 6 mesi dell’anno l’export dei principali distretti industriali ha registrato un balzo del 27,6% a prezzi correnti rispetto agli stessi mesi del 2020, fortemente penalizzati dal lockdown primaverile. Il confronto con il 2019 evidenzia un progresso dello 0,7% e il raggiungimento di nuovi livelli record a quota 64,6 miliardi. E’ quanto emerge da un ultimo studio in merito fatto da Intesa Sanpaolo che mette in confronto la crisi pandemica e la crisi finanziaria del 2008: se nel primo caso furono necessari 9 trimestri per tornare alla normalità, quest’anno ne sono bastati solo due.
Il recupero è diffuso a tutti i territori: su un totale di 158 distretti monitorati, 101 nel secondo trimestre sono oltre i livelli del 2019. Tra i settori distrettuali più dinamici spiccano gli elettrodomestici (+29% rispetto al primo semestre 2019), la metallurgia (+22%) e l’agro-alimentare (+14,9%). Molto positiva anche la performance della filiera delle costruzioni e del sistema casa, con in testa i distretti specializzati in mobili (+8,2%) prodotti e materiali da costruzione (+6,7%), che hanno battuto la concorrenza tedesca (+6,3% e -0,8%). Segnali di recupero emergono anche per il Sistema moda che mostra un rimbalzo rispetto al 2020 (soprattutto per i beni di consumo, in progresso del +38,4%), ma è ancora in forte ritardo rispetto al 2019 nel comparto degli intermedi (-29,3%). Unica a registrare un calo è la meccanica (-1,6%), un ribasso che rimane comunque inferiore ai competitor tedeschi (-3%).
A livello territoriale spicca l’accelerazione delle esportazioni distrettuali del Nord-Est (+4,2% la variazione rispetto al primo semestre 2019), dove si sono messi in evidenza il Friuli-Venezia Giulia per dinamica (+15,6%), l’Emilia-Romagna e il Veneto per aumento dei valori esportati (+443,7 milioni e +324,9 milioni rispettivamente).
fonte: business24tv.it